Ursula K. Le Guin ricordata da Giuliano Giachino

Apprendo in questo momento che, pochi giorni fa, in America, è mancata in tarda età la scrittrice di fantascienza Ursula Kroeber Le Guin, ed ho pensato che la morte di questa scrittrice, che è quella che più ho amato all’interno della mia passione per la fantascienza, non dovesse passare ignorata o sotto silenzio.
Scrivere della Le Guin è un compito estremamente difficile, anche per un esperto come me: per dare anche solo una lontana idea della ricchezza, dello stile e delle problematiche etiche, politiche e sociali che essa ci sottopone nei suoi romanzi e racconti ci vorrebbe almeno una cinquantina di pagine.
Ho quindi pensato di prendere semplicemente dalla mia biblioteca il volume contenente il suo romanzo più famoso, e cioè “I reietti dell’altro pianeta” (The dispossessed: an ambiguous utopia) e riportare qui gli appunti da me scritti nell’arco di parecchi anni sulla terza di copertina. Eccoli:
“Forse la cosa più bella in assoluto che io abbia mai letto in vita mia… Ad ogni riga apre nuovi orizzonti, ti fa vedere nuove cose, ti esercita la mente, ti insegna qualcosa: ad aprire e non a chiudere il tuo spirito al nuovo, al diverso. Cose come questa dovrebbero far leggere nelle scuole…“. Agosto 1987, Giuliano Giachino.
“Confermo: è veramente così“. Marzo 1997, Giuliano Giachino.
“Confermo, Dicembre 2002“. Giuliano Giachino.
“Confermo, 25/12/2013“. Giuliano Giachino.
“Vero viaggio è il ritorno”. (Dal testo, pag. 332 dell’Edizione Nord 1976)
“Le sue mani erano vuote, come sempre”. (Dal testo, pag. 333 dell’Edizione Nord 1976)

DOVE AVRESTE VOLUTO VIVERE: SU URRAS O SU ANARRES?

Giuliano Giachino