Da trent’anni Maurizio Manzieri opera con successo nell’ambito dell’editoria fantastica. Le sue sorprendenti illustrazioni lo hanno portato sulle vette più alte, ossia alla conquista del Premio Europa, del Premio Italia per ben due volte, oltre che del prestigioso Chesley Award, assegnato dall’ ASFA, l’Associazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy d’America. E’ stato anche ospite d’onore dei principali saloni del comics e dell’illustrazione con mostre personali, workshop e conferenze. Artista originale, versatile e curioso, ama molto sperimentare. Era il 1988 quando Maurizio apriva il suo studio iniziando così a frequentare artisti, circoli e ambienti editoriali svolgendo consulenze nel campo dei comics. E’ stato tra i primi illustratori italiani a esplorare le potenzialità dell’arte digitale, firmando il Manifesto che ha dato vita al Movimento del digitalismo. Risale al ’94 la collaborazione con la rivista inglese Interzone; in seguito i suoi lavori sono comparsi sulle copertine di molte case editrici in Italia e all’estero, tra cui Rizzoli e L’Espresso, Mondadori, Fanucci, Editrice Nord, Bragelonne, Penguin, Subterranean Press, Prime Books, Macmillan, PYR. Ma Maurizio Manzieri è anche cover artist per riviste cult come Analog e Asimov’s Science Fiction, e soprattutto per The Magazine of Fantasy & Science Fiction con la quale collabora regolarmente dal ’99.
Direi di iniziare dalla tua ultima bella impresa, l’illustrazione Starlight Express ispirata a una storia di Michael Swanwick e pubblicata nel 2017 su The Magazine of Fantasy & Science Fiction. L’illustrazione è stata poi segnalata per essere inclusa, quest’anno, nel prestigioso annuario americano Infected By Art. Un’importante conferma che il tuo lavoro è apprezzato anche all’estero. È una grande soddisfazione…
L’annuario Infected By Art, pubblicato da Art Order in collaborazione con IlluXCon, raggiunge le scrivanie dei più blasonati art director in ogni angolo del mondo. Solitamente la selezione delle opere da includere nel volume viene effettuata da una giuria di quotati professionisti, nominata appositamente di anno in anno con l’oneroso compito di scegliere il meglio del meglio tra le proposte pervenute… si tratta di un numero davvero esiguo di vincitori, circa 200/300 lavori a fronte di una partecipazione che talvolta supera le decine di migliaia man mano che la serie procede affermandosi con autorevolezza. Sono davvero onorato di essere ospite fisso della collana da qualche anno, e di essere stato accolto positivamente diverse volte anche dall’altra grande raccolta storica giunta ormai alla 25a edizione, sto parlando di Spectrum, the best in contemporary fantastic art.
Ciò significa che l’Italia riesce a distinguersi nel campo. In proposito qual è la situazione nel nostro Paese a tuo parere? Ci sono apposite scuole e occasioni per crescere come artisti nel settore e come lo giudichi?
Diventare un illustratore professionista non è semplice! Qui da noi il mercato professionale è ristretto e competitivo; soltanto pochi artisti riescono a far breccia, e ciò vale anche nel complesso panorama delle più importanti case editrici del mondo. A differenza della scrittura, la fruizione di un’opera d’arte è certamente istantanea e chi matura uno stile unico e originale può primeggiare velocemente pur essendo autodidatta, ma tutto ciò non basta. I miei consigli sono di lavorare sul palcoscenico mondiale, osservare molto, studiare gli altri professionisti nello stesso campo e sapersi mettere in gioco al loro fianco con spirito di umiltà e autocritica.
Cosa consiglieresti a un giovane che si vuole addentrare in questa forma d’arte?
Ho cercato di trasmettere ai giovani questi concetti in veste di docente d’illustrazione digitale per due accademie d’arte torinesi: la Scuola Internazionale di Comics e iMasterArt. Da un paio d’anni però ho iniziato a tralasciare la strada dell’insegnamento privilegiando la produzione artistica personale e incrementando la presenza come Guest Artist presso istituti d’arte e festival della letteratura e dell’illustrazione, sia in Italia che in Europa. Negli ultimi anni mi sono reso disponibile per articolati programmi di laboratori e conferenze, in particolare a Lucca Comics & Games e alle recenti WorldCon in Inghilterra e in Finlandia. Dal 2015 sono Ospite d’Onore e Visual Creator per Fantasy Basel, la Comic Con svizzera. Anche quest’anno – dal 10 al 12 maggio 2018 – sono stato invitato per il quarto anno consecutivo con un mio stand e una serie di interventi e interazioni con il pubblico. Chi desidera rimanere aggiornato sul calendario di eventi dello Studio può seguirmi sulle reti social oppure consultare il mio blog/sito web ufficiale all’indirizzo: www.manzieri.com
Proseguiamo parlando ancora di arte. Hai dei riferimenti dal punto di vista dei grandi pittori contemporanei Italiani e stranieri? Quali correnti artistiche prediligi? E tra gli illustratori, invece, a chi ti senti maggiormente vicino come tecniche?
Mi piace esplorare musei, alla ricerca di classici e contemporanei, e ho sempre prediletto l’arte figurativa. Riguardo l’arte astratta posso apprezzare stili non convenzionali, ma l’espressione che mi è più congeniale è quella che viene definita Imaginative Realism, vale a dire la rappresentazione di una scena surreale, fantastica, immaginata in stile realistico. Alcuni tra i nomi a cui mi sono sentito vicino nel corso della carriera: Magritte, Escher, Karel Thole, Ilene Meyer, Virgil Finlay, Michael Whelan, Jean Giraud Moebius, Roger Dean, Michael Parkes, Vicente Segrelles. Potrei andare avanti per ore, le contaminazioni sono tante. Tra gli artisti contemporanei che mi piace seguire di recente: Tommy Arnold, Piotr Jablovsky, Sparth, Karla Ortiz, Tran Nguyen. L’avvento di Internet ha reso possibile conoscere tanti nuovi nomi, non passa giorno che non ne scopra uno! Rivolgo in particolare un ringraziamento immenso all’illustratore che ho ammirato enormemente e mi ha spinto a intraprendere questo percorso: l’amico e mentore Marco Patrito, grandissimo talento noto per splendide opere multimediali in computergrafica e centinaia di copertine realizzate per Urania Mondadori e vari editori internazionali.
Oltre all’arte sei anche un appassionato di letteratura, tv, cinema, scienze naturali, storia antica e archeologia, viaggi spaziali e sul globo terraqueo (questi ultimi sono reali nel senso che ti piace viaggiare e visitare sia l’Italia sia gli altri Paesi). Come fai interagire le tue passioni e le discipline con le tue creazioni? Quanto sono importanti per te le varie contaminazioni nella realizzazione delle opere? E quali sono quelle che ti influenzano maggiormente?
Sì, coltivo molte passioni oltre l’arte. Se ami la vita e ti piace viverla, non c’è limite al sense-of-wonder che puoi cogliere nelle piccole cose di tutti i giorni. Per dipingere ciò che non esiste devi innanzitutto approfondire la conoscenza di ciò che ti circonda. Mi piace esplorare gli ingranaggi di un vecchio orologio, entrare nella camera segreta di una regina egiziana, osservare i panorami marziani con gli occhi di Curiosity, il battito d’ali d’una farfalla… tutto viene filtrato ed entra in qualche modo in una mia tavola! La fantascienza è chiamata giustamente letteratura di idee; la sua linfa vitale prende spesso spunto dalla cultura contemporanea e dal desiderio di farci pensare e speculare sui nostri possibili futuri. La maggior parte dell’umanità è già in viaggio, ma dimentica di esserlo. Siamo parte integrante di un mistero, una scintilla di vita alla deriva in un universo infinito, come ci raccontava Fredric Brown nel racconto Immaginatevi. La nostra fantascienza ci educa ad allargare i confini limitati del nostro orizzonte umano, consentendoci di toccare con mano la realtà inimmaginabile in cui siamo immersi…
Quando lavori come procedi? Ci puoi parlare delle varie fasi di come nascono le tue opere?
Quando mi viene commissionata una tavola preferisco leggere il manoscritto integralmente piuttosto che una semplice sinossi, raccogliere in giro referenze, scattare foto, produrre uno o più bozzetti da discutere con l’art director prima di rifinire la tavola finale. Lavorando spesso nel settore editoriale, prediligo le tecniche digitali che mi consentono di effettuare velocemente modifiche in corso d’opera e dipingere con un modus operandi impossibile da replicare con i metodi tradizionali. Ad esempio, è possibile realizzare l’illustrazione del fondale interamente a parte, poi dipingere e sovrapporre i singoli personaggi e oggetti su tanti altri livelli trasparenti in modo da poter far scorrere tutto a piacimento e agevolare l’inserimento delle componenti del design (titolo, autore, ecc.).
Recentemente è, purtroppo, scomparsa Ursula Le Guin, grande e geniale scrittrice di SF e fantastico. Nel tuo tanto ‘girovagare’ hai avuto modo di conoscerla, di incontrarla? Cosa hai amato particolarmente dei suoi personaggi, delle sue storie?
Ursula Le Guin si è imposta prepotentemente nell’immaginario collettivo, influenzando con la sua scrittura densa di bellezza e significati il percorso di molti artisti, incluso il mio. Ho letto buona parte delle sue opere e sono stato immensamente contento di essere suo contemporaneo. Non l’ho mai incontrata personalmente, ma avevo sempre desiderato renderle omaggio con una tavola. L’occasione si è concretizzata quando mi è stato chiesto di realizzare la copertina per la prima pubblicazione italiana di Paradisi Perduti (Paradises Lost) per la collana italiana Odissea della Delos Books, un romanzo breve incluso nella collezione The Birthday of the World.
Ci puoi illustrare l’opera da te realizzata?
L’illustrazione rappresenta una donna alata, dalle fattezze orientali, in tuta spaziale, che si staglia contro l’immensità del Cosmo al di sopra di un pianeta azzurro. È un’opera che vive di vita propria, anche se le sfumature del suo significato possono essere comprese appieno soltanto leggendo la storia originale. La tavola è stata apprezzata in più occasioni, divenendo forse una delle più premiate nella mia carriera. Dapprima inclusa in entrambi gli annuari Infected by Art e Spectrum, è stata ripubblicata come cover di Asimov’s Science Fiction magazine, vincendo l’Asimov’s Readers’ Award come Miglior Cover dell’anno, e poi ancora è stata scelta come Cover per The Year’s Best Science Fiction, la 32a raccolta del Meglio della Fantascienza edita da Gardner Dozois. Durante la WorldCon di Londra nel 2014 si è aggiudicata il Premio di Miglior lavoro digitale esposto nell’Art Show… ma la soddisfazione più grande credo di averla ricevuta vedendola campeggiare nel sito ufficiale della Le Guin!
Hai collaborato con magazine internazionali, case editrici, hai creato copertine di Urania e di importanti volumi di saggistica e narrativa, cosa vorresti ancora realizzare?
Avrei progetti nel cassetto per una quantità innumerevole di vite se si riuscisse a trasferire la mia mente in un corpo-ospite come nella serie Tv Altered Carbon, tratta dal romanzo di Richard K. Morgan. Nel momento in cui scrivo è in imminente uscita la mia illustrazione The tea master and the detective, realizzata per un romanzo breve di Aliette de Bodard (Subterranean Press, marzo 2018). Negli ultimi mesi ho anche iniziato a illustrare un progetto indipendente, dal titolo Laniakea, un termine hawaiano che significa Cieli Immisurabili, usato comunemente per definire il filamento di Universo nel quale risiede la nostra Via Lattea. È un progetto che porto avanti nel tempo libero, in collaborazione con uno dei miei clienti, lo scrittore americano Dean Whitlock. La saga si sviluppa su Patreon, una piattaforma di crowdfunding, e contiene mappe, immagini, testi… cerca di rispondere al paradosso di Fermi: dove sono finiti tutti gli alieni? Come mai non siamo ancora stati in grado di trovare qualcuno nell’immensità che ci circonda? Versando un modesto obolo è possibile trovare la risposta a questi quesiti, godendo in anteprima di schizzi, illustrazioni inedite, work-in-progress, e molto altro. Se qualcuno desidera salire a bordo della mia scintillante nave stellare, anche solo per un’occhiata al ponte comandi, l’indirizzo è: www.patreon.com/laniakea.
Seguiremo il suggerimento di Maurizio, consci che le sue futuristiche opere ci porteranno a viaggiare in prodigiosi e multicolori sconfinati mondi!
Filippo Radogna