Pittore, poeta, curatore di antologie di fantascienza e noir. Luca Ortino, fiorentino, classe 1964, laureato in Scienze politiche, oltre che apprezzato giocatore di basket (a riposo), è un divoratore di libri fantastici e di classici, infatti ha ben 15 mila volumi nella sua biblioteca. Ascolta tanta musica, da Battiato ai Genesis ai Pink Floyd… segue ed opera in varie discipline artistiche: “Amo ogni genere di arte, quella figurativa di preferenza: Caravaggio, Signorini, Klimt, Schiele, Turner e Hopper”, ci dice Luca che ha all’attivo numerosi premi per le sue estemporanee di pittura. “Sono stato educato all’arte -aggiunge- dai miei genitori entrambi amanti della pittura. Mio padre era un professionista del settore (1914 – 1978) noto per i suoi dipinti e alcuni fumetti per Nerbini; al momento, tra l’altro, è stato rivalutato a livello museale per il periodo della cartellonista pubblicitaria dal 1932 al 1940″. E proprio dall’arte figurativa con i fumetti della Marvel e da film e telefilm come Il pianeta proibito, Ufo e Spazio 1999, Luca, ancora adolescente, arriva alla fantascienza. Da non dimenticare anche i racconti di Sheckley e Simak suggeriti dalla mamma Rosanna. Quindi un percorso come sostiene il Nostro che va dalla pittura ai fumetti alla fantascienza. “Scrivere fantascienza e dipingere -rimarca- per me costituiscono due facce della stessa medaglia. L’importante è fare funzionare anche il lobo del cervello più istintuale e meno logico, altrimenti sai che barba e che noia”. Un’altra delle cose che Luca fa con grande competenza è curare le antologie di racconti fantastici e non. Volterra in giallo e nero (Ed. Della Vigna) curata con Piero Gasparri è una delle sue antologie. Volterra è una città che si presta per le sue peculiarità e la sua storia a essere narrata. Ad essa e ai suoi misteri fu dedicato lo sceneggiato Rai del 1975 Ritratto di donna velata diretto da Flaminio Bollini e con protagonisti Nino Castelnuovo e Daria Nicolodi nel quale la faceva da padrone il paranormale e l’arcano. “Ritratto di Donna Velata mi inquietò molto -fa presente- e quindi la conoscenza attraverso il mio mentore Angelo Guerra, mio professore di italiano alle superiori e produttore di cortometraggi, della cara Daria mi spinse unitamente all’amicizia con l’attuale sindaco di Volterra, il quale ha pure ha provveduto a sposarmi, a curare con il giornalista volterrano Gasparri Volterra in giallo e nero, piaciuto molto anche alla Nicolodi, mia stimabilissima lettrice. L’antologia e’ dedicata a Vittorio Curtoni, mio principale ispiratore e mio amico per, purtroppo, pochi anni…”
E poi ci sono le antologie Continuum Hopper e Le Variazioni Gernsback di cui è co-curatore. Alla prima, che riguardava racconti fantastici sull’arte, è stato assegnato lo scorso anno il Premio Italia. Mentre nella seconda, pubblicata prima dalle Edizioni della Vigna e dopo, rivista, nella Collana Urania Mondadori, è stato trattato il rapporto tra fantascienza e musica.
“Entrambe le antologie completano una ideale trilogia con I Sogni di Cartesio, mio amato filosofo, dedicata al matrimonio alchimistico del pensiero filosofico, alla science fiction, ma anche con l’arte figurativa e con la musica. Il tutto è stato molto carino e soddisfacente soprattutto grazie ai tanti amici e grandi scrittori che hanno collaborato ai progetti come, cito a caso, Miglieruolo, Bellomi, Pestriniero, Silverberg, Bishop, Vitiello e Fambrini. Ma ovviamente anche ai co-curatori Pizzo, Panella, Chiavini e Catalano. Con Pizzo, Chiavini e Catalano formiamo poi il Gruppo Maelstrom e prima i Mellonta Tauta, sempre dedicati al rilancio dei vecchi Pulp in edizioni a tirature limitate”. E sempre sulle raccolte di racconti Luca ci rivela che è in programma una nuova antologia. I temi? Sentiamo quello che ci racconta:”Sono in dirittura di arrivo oltre a un volume di saggistica, due nuove antologie per due diversi editori, una su una città italiana virata decisamente al nero e una di sf scientifica curata con un amico fisico. Due miei racconti sono stati recentemente accettati in due antologie e quindi vedranno la luce nei prossimi mesi. Poi verrà il turno di una collaborazione con mia moglie artista e architetto per una nota casa di moda italiana e…, stentavo a crederlo, parente di quarto grado di Bob Heinlein (segnaliamo un’altra curiosità, Luca si è sposato guarda caso lo scorso anno nello stesso giorno in cui con Roberto Chiavini e Gianfilippo Pizzo ricevette il Premio Italia, ndr)”. Relativamente al mondo della fantascienza italiana Luca Ortino afferma che gli piace soprattutto perché c’è una partecipazione disinteressata. In tal senso, riteniamo che ottimi artisti e autori come lui ne sono un esempio!
Filippo Radogna