Sergio Giuffrida è nato a Genova nel 1957. Di origini catanesi, vive a Milano da molti anni. La sua oramai quasi cinquantennale carriera artistica, giornalistica e di infaticabile animatore culturale nel mondo della fantascienza (e non solo) comincia nel 1972 quando era ancora un liceale. Entrò allora nel Centro Milanese Narrativa d’Anticipazione (CMNA). E proprio da qui cominciamo questa nostra lunga chiacchierata nella quale avremo modo di conoscere realizzazioni, fatti e curiosità, della poliedrica e feconda attività di Sergio che spazia, come si ricaverà dalle sue risposte, in vari settori della sf. Una bella testimonianza con tante interessanti divagazioni che fa comprendere varie fasi dell’evoluzione del genere fantascientifico nel nostro Paese.
Nel 1972 hai contribuito a fondare a Milano il CMNA. Che tipo di attività veniva svolta? Chi vi faceva parte?
Di fatto è stata la seconda generazione del fandom milanese che concentrò la sua attenzione sulla promozione e divulgazione del genere presso il pubblico – ricordo ancora che ai tempi andavo al liceo Leonardo da Vinci a Milano e scoperta la possibilità di volantinare mi sono ritrovato a dare un foglio ciclostilato del nostro Club tra un membro del Movimento Studentesco (sinistra) e uno del Fronte della Gioventù (destra) guardato con sospetto da entrambi le parti. Poi giusto per intenderci fummo anche interpellati da Alessandro Blasetti che per i suoi ‘Racconti di Fantascienza’ aveva contattato quasi tutti i club e le associazioni che a quel tempo operavano in Italia. Tornando al CMNA, a fondarlo erano stati Daniele Bevilacqua, Giorgio Adamo e Andrea Ferrari a cui oltre a me si unì subito Andrea Guazzotti, Massimo Ballabio, Giuseppe Caimmi, Angelo De Ceglie, Sergio Sessa, Carlo Fiorelli e poi anche Paolo Sirocchi, i fratelli Menasce, Andrea Crisanti e lo stesso Giuseppe Festino. Preciso che in realtà il nostro entusiasmo aveva colpito Gianfranco Viviani che aveva intuito subito l’importanza dei legami con il fandom.
Organizzavate anche rassegne cinematografiche di sf, vero?
È stato come CMNA che abbiamo realizzato la prima rassegna specializzata per il cinema parrocchiale G23 grazie ai buoni uffici di De Ceglie che abitava in zona Ripamonti: rassegna per la quale noleggiammo anche il rarissimo ‘Nel 2000 non sorge il sole’ di Michael Anderson dalla cineteca Pleiadi di Giovanni Mongini e Luigi Valerio e non solo. In qualità di membro più giovane del consiglio d’indirizzo della Biblioteca Guastalla di Milano come club abbiamo fatto numerosi incontri nel loro salone: ricordo in particolare uno con Karel Thole per presentare il suo calendario omaggio fatto per la Nord di Viviani o la proiezione in super8 di ‘Mondo Perduto’ (1925) di Harry Hoyt con la stop motion di Willis O’Brien direttamente dalla cineteca personale di Andrea Ferrari. A titolo di pura completezza successivamente ho partecipato anche alla creazione del Club City insieme a Mario Sumiraschi, Patrizia Thiella e il compianto Angelo De Ceglie, ovvero alla terza generazione del fandom, se non consideriamo anche l’interludio offerto dalla Fondazione Fantascientifica Milanese creata dal poliedrico Alberto Zioni, quella per intenderci che ha generato fan e successivamente professionisti del calibro di Franco Forte, Silvio Sosio e Luigi Pachì ma anche collezionisti del livello di Giuseppe Tonna. Sicuramente uno degli eventi che ho introdotto e spinto per moltissimi anni sono state le conviviali cene della fantascienza milanese in parallelo con quelle degli illustratori e fumettisti.
Sempre in quegli anni, eri già studente di Biologia, prendevi parte alla realizzazione di fanzine e magazine, quali?
Sicuramente la prima esperienza è stata con il nostro Bollettino interno orientato prevalentemente alla promozione delle nostre iniziative e alle notizie dall’Italia e dall’estero che successivamente nel sodalizio con Andrea Ferrari trasferimmo anche sulle pagine della rivista WOW di Luigi Bona Editore. La cover del Bollettino in realtà era inizialmente disegnata a mano da Andrea Ferrari ed è a lui che si deve la realizzazione del nostro stemma: l’astronave rampante sul campo con un Sole fiammeggiante. Poi ho collaborato con la fanzine universitaria ‘Alternativa’ creata da Giuseppe Caimmi e Piergiorgio Nicolazzini mentre con un racconto (mai pubblicato) ho anche contribuito alla rivista amatoriale creata da Angelo De Ceglie, ‘Vox Futura’.
Importante nel tuo percorso artistico è stato il cinema. Non solo come rassegne organizzate ma come attore e caratterista, ce ne vuoi parlare?
Questa è una domanda importante anche perché all’inizio della mia avventura nella fantascienza così come nella vita privata e professionale era Andrea Ferrari ad essere il deus ex-machina nell’ambito cinematografico così la mia area iniziale fu la letteratura. Poco dopo ai tempi della mia collaborazione con ‘Alternativa’ si spostò sul fumetto, infine quando iniziò il rapporto con WOW (dove ovviamente per il fumetto il docet era di Franco Fossati e Luigi Bona) tornai da un lato alla letteratura e quando Andrea smise di collaborare coprii anche il cinema (e successivamente la televisione e i giochi che erano altre due mie passioni…).
Ok, procediamo con ordine suddividendo le diverse esperienze.
Certo. Con Ferrari abbiamo dato vita alla Metropolis Cineteca (il riferimento al film di Lang è ovviamente voluto) che copriva (al pari della Pleiadi) anche generi diversi dal fantastico, la fantascienza e l’horror, i quali restavano comunque il nostro focus inaugurando una serie di rassegne quali le due fatte al cinema Dea (successivamente Cine-Teatro Ciak) e al Pierlombardo di Milano, in quest’ultimo caso grazie alla disponibilità e successivamente amicizia con il critico Miro Silvera e con il poliedrico Gianni Valle che lavorava con Franco Parenti e che mi fece curare prima il banco libri del cine-teatro e poi mi scelse per entrare nella compagnia Franco Parenti partecipando a due produzioni ‘La congiura dei sentimenti’ di Juri Olesa e ‘L’imperatore d’America’ di George Bernard Shaw dove oltre a Franco ho conosciuto persone veramente fantastiche che mi hanno insegnato molti dei trucchi attoriali da palcoscenico che ho successivamente utilizzato quando tenevo i corsi di team building e oratoria per le aziende. Si trattava di eventi contemporanei con le megarassegne di Luigi Cozzi a Milano e che in qualche modo sono state un trampolino di lancio per l’avventura del cinema Argentina ovvero il primo (e a tutt’oggi) l’unico d’essai di fantascienza del Continente e probabilmente del mondo.
Come nacque e si sviluppò quest’avventura?
Tutto nasce dall’incontro con Pasero ai tempi direttore dell’Italnoleggio di Milano che un giorno ci convoca per presentarci Gianluca Bonazzi, proprietario e gestore del cinema sito in piazza Argentina all’uscita della MM di Loreto (ai tempi punto di intersezione con l’altra linea 2 realizzata da poco) il quale voleva fare una grossa rassegna di genere fantascientifico e trovò in noi e nella Metropolis cineteca una sponda essenziale. Il mix di libreria, gestita dalla Borsa del Fumetto di Nessim Vaturi, le creazioni fantastiche come la Robotrix e il Mostro della Laguna Nera (opera della maestria di Andrea con la mia bassa manovalanza), l’eccellente scelta dei film (corredati da brevi commenti critico-divulgativi che imitando in meglio le minirecensioni del quotidiano ‘La Notte’ sono diventati oggetti di culto), l’esposizione di una personale di Karel Thole (da cui la sera della proiezione a sorpresa del nostro ‘Pianeta Proibito’ sono stati rubati due cover originali della Fantacollana Nord), e infine il galà di premiazione alla presenza di editori, giornalisti, critici ed esperti provenienti anche da fuori Milano (anche Lippi, Caimmi, Curtoni, Montanari, Mongini e Valerio erano presenti) hanno fatto sì che l’evento si trasformasse in un momento magico rimasto nell’immaginario di fans, curiosi e appassionati (come dimostrano le testimonianze di colleghi e amici come Loris Fortuna e Filippo Mazzarella all’epoca giovanissimi). È in questo periodo, nel 1975 che uscendo dal cinema Argentina presso il ristorante ‘All’Assassino’ insieme a Giuseppe Lippi – che in quell’occasione mi presentò l’amico Alex Voglino – demmo il via alla creazione della SAGA (Società delle Arti magiche e dei Guerrieri d’Ausonia).
Hai avuto esperienze attoriali tra cui quelle curiose in spot commerciali. Ma hai pure calcato il Palcoscenico della Scala.
In ambito attoriale va segnalata che oltre ad aver partecipato a innumerevoli spot commerciali (i miei compagni di liceo ricordano ancora quello dei salumi Vismara nei panni di un goloso garzone di bottega: altro che goloso alla fine di quella giornata passata in una salumeria vicino via Stephenson avevo il disgusto per formaggi e insaccati), quanto al palcoscenico della Scala, l’ho calcato come guardia sacra in una rappresentazione dell’Aida. Ho anche partecipato come attore caratterista a ‘La circostanza’ di Ermanno Olmi e come comparsa a altri film tra cui anche ‘Yuppi du’ di Celentano nelle scene del metrò.
Sei stato uno dei primi soci della World Science Fiction Italia, cosa ricordi?
In effetti ero con Gianfranco Viviani quando decise di aprire la costola italiana della celebre Associazione dei professionisti del fantastico affidandomi il compito di gestire le relazioni esterne. Mi ricordo che ai tempi il problema era definire per bene le categorie (Marco Donadoni della International Team è stato il primo creatore di giochi ufficialmente membro) e quando quasi per scherzo gli ho detto che volevo iscrivermi anche come agente letterario per promuovere i nostri autori anche all’estero lui disse che era cosa molto importante anche se poi l’unico vero ‘agente’ uscito dalla WSF è stato Piergiorgio Nicolazzini.
Hai partecipato alle convention internazionali di science fiction?
Sì, tra le curiosità ricordo ancora l’improvvisata con cui Viviani e Vegetti mi coinvolsero per andare alla convention della WSF che si teneva in Croazia a Zagabria in quella che allora era ancora Jugoslavia: è curioso notare con il senno di poi come anche nella fantascienza serpeggiasse quella rivalità tra serbi e croati che ha dato poi luogo alla tragedia della guerra in seguito alla disgregazione di quella sofferta e raccogliticcia federazione di stati. Ricordo ancora che avevo solo la carta di identità ma che al confine ci hanno lasciato passare lo stesso mentre nell’hotel ho dormito con Gianfranco ed Ernesto in un divano letto aggiuntivo nella stanza doppia che avevano prenotato.
Che tipo di contributo hai dato all’importante Concorso letterario di Chieti dedicato a Tolkien?
Per il Premio Tolkien la combinazione è stata casuale. A quei tempi con Alex Voglino avevo aperto uno stretto sodalizio (e di lì a poco anche una società a responsabilità limitata, la P&V) e quasi per caso grazie ai buoni uffizi di Gianfranco De Turris e l’amicizia con Marco Solfanelli finimmo per essere coinvolti in modo importante prima nel rinnovamento e rilancio del Premio Tolkien (sostenuto con un contributo dal comune) anche attraverso un importante convegno culturale a cui tra gli altri hanno partecipato nomi importanti di amici quali Teo Mora, Renato Pestriniero e Tonino Valeri. E non solo, visto che conservo tutt’ora il progetto dettaglio per la possibile realizzazione nei primissimi anni Ottanta – tra Chieti e Pescara – di un Festival Internazionale di Cinema fantastico e di Fantascienza. Inoltre sempre con Alex Voglino sono stato artefice del primo restyling della rivista specializzata ‘Dimensione Cosmica’.
Da non tralasciare, inoltre, le attività culturali svolte in radio partecipando anche a programmi Rai. Cos’ hai fatto e con chi?
L’avventura con la radio inizia ai tempi del CMNA quando le radio erano libere veramente e fare un programma sulla fantascienza (e/o il fantastico) non era affatto difficile: Radio Luna, Radio Milano International e successivamente Radio Milano Libera, Radio Città e Radio Popolare sono solo alcune delle tantissime emittenti cui ho prestato voce e destro per parlare di questi argomenti acquisendo una professionalità e un mestiere che successivamente ho trasbordato come giornalista e direttore della P&V in ambiti più rilevanti: in RAI ho fatto il programma ‘Hobbymania’, per la SPER (Gruppo Espresso-Repubblica) e per altri importanti circuiti privati -tra cui Top Italia Radio – ho intervistato nel corso di quasi dodici anni più di mille personaggi del cinema, della cultura, della politica, dello sport, della televisione, del fumetto e a volte anche della fantascienza. Facendo anche reportage dai principali festival cinematografici italiani (Biennale Cinema di Venezia, Torino Film Festival, Fantafestival di Roma, Festival del cinema di Fantascienza di Trieste) e internazionali (Festival di Cannes e Festival internacional de cine fantastico y de terror – successivamente Festival Internacional de cinema de la Catalunya – a Sitges, dove ho ritrovato amici come Mongini e Valerio e da cui è nata con Ravaglioli l’iniziativa delle due edizioni del Fantafestival a Milano).
E in ambito televisivo a quali programmi e trasmissioni hai preso parte o dato vita?
Sono stato con Andrea Ferrari l’autore del primo magazine di fantascienza in Italia a livello nazionale per Telenova con ‘La Strada delle Stelle’, vincitore del Premio Italia e giunto secondo all’Eurocon di Stresa del 1980 dietro al programma radiofonico inglese ‘Guida galattica per autostoppisti’ (in realtà a livello locale prima c’era stato il programma ‘Mosaico SF’ curato da Roldano Romanelli per Teletruria). Quel programma l’ho realizzato grazie all’aiuto di Pierluigi Ronchetti – che dopo divenne direttore di ‘Sorrisi e canzoni TV’ – era diretto da Giorgio Pivetti – padre delle più famose Irene e Veronica assurte ai fasti del cinema, della politica e della tv di stato – e poi terminato da Antonio Gerotto. Prima di quella trasmissione nel 1979, insieme a Ferrari e Ronchetti, c’era stato lo speciale intitolato ‘Follie Galattiche’, una sorta di prova generale diretta dal compianto Roberto Valentini.
Con Alex Voglino e gli amici della Black out di Modena ho diretto e curato un altro magazine televisivo, ‘Cronache della Galassia’ per l’emittente Telestar e Teleradiocitta di Modena mentre a Milano ho firmato ‘Cronache Marziane? per l’emittente Teleradiomilano2 insieme a Michele Neri, Angelo Toffoletto e Dario Liotta.
Ma la tua operosità è stata anche rivolta, a livello professionale, verso importanti testi e magazine cartacei, festival e meeting…
Con Ferrari ho collaborato a ‘La grande enciclopedia della fantascienza’ curata dal fumettaro Francesco Paolo Conte per l’Editoriale Del Drago per il cui responsabile editorale, Spizzottin, ho fatto anche una revisione di tutta l’opera evidenziando oltre 260 errori.
A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta ho partecipato all’avventura editoriale di ‘Robot’ e ‘Aliens’ mentre nell’ambito dell’editoria specializzata ho collaborato con Pubblico’, ‘Pubblicità Domani’ e ‘Markting Espansione’ e ‘Critica Sociale’.
Nel 1984-85 insieme a Fabio Gariani per la Italy Press di Cascina Gobba – da non confondere con un’omonima editrice specializzata nel porno – ho creato e diretto ‘SF Scienza & Fantasia’ la prima vera rivista giornalistica dedicata al fantastico e alla fantascienza (salvo non considerare forse come prima rivista la mitica pubblicazione di astronautica e fantascienza ‘Oltre il cielo’ che in realtà origina idealmente da una all’epoca assai nota tesi di laurea, la prima in assoluto che abbia portato questo genere culturale in ambito accademico).
Sempre nel 1985 con i buoni uffici dello scrittore Massimo Pandolfi e lo sguardo paterno di Oreste Del Buono realizzai ‘Fantàsìa’, un festival-incontro dedicato alla fantascienza e al fantastico con personaggi del calibro di Giorgio Celli e Steve Della Casa. Negli stessi anni insieme a Voglino su richiesta di Viviani, veicolato da Sante Bagnoli, l’editore della Jaca Book, partecipa in Sala Grande ad un incontro presso il Meeting Internazionale dell’Amicizia fra i Popoli al fianco degli scrittori e saggisti Ion Hobana e Brian Aldiss. Sarà l’inizio di un’amicizia e una collaborazione con quell’evento durata per alcuni anni.
Anche nel fumetto hai fatto cose straordinarie. Vogliamo chiudere parlando di questo ambito?
Ho partecipato allo Studio Metropolis di Milano (co-fondato insieme a Franco Fossati, Luigi Bona e Umberto Volpini) e successivamente ho curato l’enciclopedia ‘Grande Fumetto’ per la De Agostini insieme a Sergio Pomati e Franco Fossati: un’opera che pur essendo riuscita solo per la metà del progetto originale resta ancora il miglior prodotto editoriale mai pubblicato sull’argomento a livello mondiale. Sono stato direttore di Cartoomics portando Moebius, Quino, Taniguchi, Zucconi e Buscema in Fiera Milano, restando come consulente per varie edizioni successive. Come sceneggiatore ho firmato la prima storia gioco realizzata per Topolino, la prima di una serie realizzata con l’amico Alessandro Conti insieme al quale ho anche fatto il business plan di un settimanale di fumetti e informazione per bambini e ragazzi per conto di Clementoni. Sempre insieme a Conti ho realizzato articoli e fumetti per Topolino, Paperfantasy e Il giornale di Barbie mentre ho poi collaborato con varie pubblicazioni del gruppo Universo – ‘Starter’, ‘Il Monello’ e ‘Ragazza In’ – e ancora con ‘Full’, ‘Candy Candy’ e la Sergio Bonelli Editore.
Per Mario Sprea con la P&V ho curato ‘Cineteca TV’ adattamento di una pubblicazione francese che proponeva le fascette per la videoregistrazione e conservazione domestica di film e telefilm.
Alla morte di Fossati sono stato tra i fondatori dell’Associazione e poi alla Fondazione a lui dedicata e oggi sono anche membro del board di direzione della Fondazione stessa e del Museo Wow, dedicato al fumetto, all’illustrazione e al cinema d’animazione, sito a Milano in prossimità del passante. Da ricordare anche la mostra fatta per la Regione Lombardia in occasione del Centenario del Cinema a cui ho abbinato anche una card collection intitolata ‘Supercinema’ e successivamente le due uniche raccolte italiane di phonecard dedicate ai centenari del cinema e del fumetto con la 2M Publishing di Varese. Da qui nasce anche l’idea di realizzare la prima rivista multimediale dedicata al cinema, ‘Supercinema CD’ che ho diretto dal primo all’ultimo numero e che per appena qualche mese ha il prima di essere stata la prima a livello europeo. Sempre in ambito multimediale voglio anche ricordare la prima enciclopedia del cinema fatta, curata e diretta per la Medialab di Novara distribuita dalla Mondadori Multimedia, ‘Filmania’ con Massimo Moscati per un editore modenese e anche il primo museo virtuale del fumetto con Franco Fossati per un editore di Padova di cui uscì solo una versione ridotta per un’edizione di Cartoomics. Sono stato anche direttore olistico per la Gandalf di Milano creando un gioco promozionale. E a livello di giochi desidero per concludere ricordando l’adattamento per l’Italia del format britannico dei Thrilling Weekend presso l’hotel beuty farm di Merano Castelrundegg da cui ho poi tratto numerosi altri format utilizzati sia in chiave turistica che aziendale per eventi locali, nazionale e internazionali. Attualmente oltre essere segretario del Gruppo Lombardo del Sindacato Critici Cinematografici Italiani curo la parte cinema per la ‘Far West Gazette’ curata e diretta dall’amico Guglielmo Duccoli.
Non c’è che dire Sergio Giuffrida è una fonte inesauribile di attività e siamo certi che continuerà ancora stupirci con le sue tantissime iniziative sulle quali, sicuramente, avremo modo di tornare a scrivere.
Filippo Radogna