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Davide Longoni e…”La Zona Morta

Davide LongoniNell’ambito del fantastico Davide Longoni è conosciuto come l’ideatore, il webmaster e, insomma, il deus ex machina della webzine “La Zona Morta“. Premio Italia 2016 come miglior rivista on line non professionale, “La Zona Morta” è nata tredici anni fa quando Davide decise di passare, dopo un periodo di inattività, dalla fanzine cartacea a quella su web. Ma Davide Longoni non è solo un instancabile giornalista e animatore culturale, è anche scrittore fantasy, autore di testi per fumetti, traduttore e competente lettore del fantastico formatosi su grandi scrittori del livello di Verne, Lovecraft, Bradbury, King…solo per citarne alcuni. Insomma, è uno che nel fantastico si trova a proprio agio in ogni ruolo. Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di sé.

Iniziamo questa nostra conversazione con una domanda che avrai fatto decine di volte ai vari personaggi nelle tue appassionanti interviste: chi è Davide Longoni?
Domanda da un milione di dollari…dovrei prima capirlo io chi sono! Vivo a Roccafranca (BS) e sicuramente sono un padre di famiglia (due marmocchietti decisamente vivaci), un marito che non guarda le partite del pallone la domenica (per la felicità di mia moglie), un nerd di primo pelo (quando ancora non andava di moda esserlo), un inguaribile e romantico sognatore, un tenace appassionato che prende fin troppo seriamente le sue passioni che si riducono a leggere, guardare, ascoltare, scrivere, creare, sentire, percepire tutto ciò che è “fantastico”. Amo poi la buona cucina e il buon bere, mi piace far da mangiare e sperimentare piatti nuovi in cucina ma non ho mai tempo per farlo. Non mi fermo mai nello stesso posto per troppo tempo, sono un po’ un ramingo cui piace provare sempre nuove emozioni, nuove esperienze, nuove prospettive… per arrivare laddove nessun uomo è mai arrivato prima d’ora, giusto per fare una citazione. Beh, in fondo qualcosina di me l’ho capita!

Da dove nasce la passione per il fantastico, cosa ti ha influenzato?
Più che cosa, direi chi mi ha influenzato: sono cresciuto in una famiglia in cui mio padre era un appassionato di fantascienza e mia madre del genere horror… come potevo mai crescere io? Mia madre racconta che quando era incinta di me andava al cinema a vedere i film della Hammer… per osmosi penso di aver assorbito qualcosina. A cinque anni guardavo i telefilm di UFO e a sei ho visto “La mummia” con Christopher Lee… penso sia questione di Dna. Per il fantasy invece mi sono fatto da solo a sette anni quando ho scoperto “Conan il Barbaro”.

Ma tra i vari generi o sottogeneri hai delle preferenze? Su quali testi ti sei formato? E cosa leggi oggi?
Sinceramente non ho preferenze, l’unica cosa che chiedo a un prodotto di genere (che sia un film, un libro o un fumetto) è che stimoli il mio sense of wonder, che sappia stupirmi e lasciarmi a bocca aperta, come un bambino di fronte a una gigantesca nuvola di zucchero filato! I testi della mia formazione sono stati: inizialmente Jules Verne del quale ho letto praticamente tutto, anche i testi meno noti. Quindi ho divorato Robert Howard, H.P. Lovecraft, Asimov, Heinlein, Clark Ashton Smith, Arthur C. Clarke, Stephen King, Dean Koontz, Clive Barker, Lieber, Bradbury, Shiel, Hodgson, Blackwood… giusto per citarne alcuni. E poi tanti fumetti: dagli albi dei supereroi ai manga, dal fumetto argentino fino a quello italiano. Oggi purtroppo ho pochissimo tempo per leggere, mi limito magari a leggere qualcosa scritto dagli amici…

Alcuni anni addietro hai scritto il fantasy “Mercuzio e l’erede al trono”. Di cosa racconta?
“Mercuzio e l’erede al trono” è un fantasy per ragazzi e racconta la Mercuzio e l'erede al trono storia di un ragazzino molto nerd (ma molto nerd) che all’improvviso scopre di essere in realtà l’erede al trono di un fantastico regno situato in un’altra dimensione. Suo padre era scappato quando lui era ancora in fasce per proteggerlo da un misterioso nemico che adesso sta per tornare, dunque un romanzo di crescita, che alterna momenti di azione a momenti riflessivi, scene tristi a scene forti, il tutto spruzzato da una buona dose di humour, perché anche se il protagonista è diventato l’erede al trono… rimane pur sempre un nerd!

Ci sarà un seguito?
Per il seguito, ci sto lavorando, ahimè, da dieci anni! E’ sempre troppo poco il tempo da dedicare a tutto quello che vorresti fare, però la storia c’è già tutta, nella mia testa, devo solo riuscire a trascrivere i pensieri in parole… nessuno ha a disposizione un’invenzione di questo genere?

Hai scritto altro di narrativa fantasy?
Negli ultimi anni ho solo scritto alcune prefazioni a libri di amici che me le hanno chieste. In passato invece ho pubblicato alcuni racconti sparsi qua e là su varie riviste. Per quanto riguarda il fumetto è un altro paio di maniche: ho scritto per Profondo Rosso, Full Moon Project (anche co-creatore), Demonhunter, Gordon Link, L’Intrepido, e ho curato gli adattamenti delle traduzioni degli ultimi numeri del serial Super Shen.

La Zona Morta” è il sito del quale sei ideatore e webmaster. La vuoi presentare per quanti ancora non la conoscono?
La Zona Morta MagazineIl sito “La Zona Morta” nasce nel 2007 quando, dopo quindici anni di assenza dal mondo del fantastico, decisi di riportare in vita, in versione web, la fanzine “La Zona Morta” che curavo e gestivo nei primi anni Novanta del secolo scorso.
Come allora gli argomenti trattano tutto ciò che è passabile sotto il termine “fantastico”, visto in ogni sua accezione ed espressione, spaziando dal fantasy all’horror, dalla fantascienza al mystero e trattando di letteratura, cinema, fumetto, televisione, musica, teatro e quant’altro permetta una forma di comunicazione.
Dopo aver ripubblicato (corretto e ampliato) quasi tutto il materiale presente sulla versione cartacea, il sito ha preso il volo verso nuovi lidi, affrontando a 360 gradi l’argomento “fantastico” e dando quotidianamente un nuovo motivo per tornare a trovarci, richiamando i vecchi collaboratori e aggiungendone sempre di nuovi, per essere al passo con i tempi e per essere all’altezza delle aspettative degli utenti.
Negli anni abbiamo poi aperto a nuove tematiche, come il giallo, il noir, il thriller, grazie a sempre più nuovi collaboratori, che mi hanno spinto ad andare oltre. Naturalmente ho accettato la sfida e il risultato lo trovate ogni giorno sul sito. Inoltre, ho riallacciato i rapporti di amicizia con il regista Luigi Cozzi (un nome che non necessita certo di presentazioni), con il quale avevo collaborato ai tempi del fumetto Profondo Rosso: fu proprio lui, entusiasta del mio ritorno, a propormi la rubrica “Le Cronache di Profondo Rosso”, che ogni quindici giorni presenta libri, interviste, segnalazioni, notizie e anteprime provenienti dal mondo della sua casa editrice e da tutti coloro che vi ruotano intorno, compreso un certo Dario Argento!

Cosa ti spinge a portarla avanti?
La cosa che mi spinge a portare avanti La Zona Morta WebLa Zona Morta” è semplicemente la passione: in primis la mia passione per il genere fantastico che amo condividere con chiunque voglia farlo; e poi naturalmente la passione sia dei collaboratori, che ogni volta riescono a stupirmi con le loro proposte, sia degli utenti che ormai hanno raggiunto quote stratosferiche, siamo ormai vicini al milione e mezzo di accessi, cosa non da poco!

Come ti organizzi?
Beh, questa è la parte più difficile: diciamo che non appena ho un buco libero fra il lavoro, la famiglia e gli impegni sociali, mi dedico al sito, certo, i buchi sono sempre meno di quelli che vorrei, ma mi devo accontentare. E poi, dormo davvero poco!

Abbiamo iniziato con una domanda delle tue e ci piace chiudere nel medesimo modo: cosa bolle in pentola per il 2020?
Se mi permetti la battuta, un bel piatto di spaghetti alla carbonara! E’ da un sacco che non li mangio e conto di riuscire finalmente a prepararmene uno! Se ti riferivi a “La Zona Morta“, beh, non lo so nemmeno io: lo scopriremo solo vivendo! Grazie di tutto e, come amo sempre salutare da trent’anni a questa parte, arrivederci nell’aldilà!

Grazie a te. Ci piacerebbe gustare i tuoi spaghetti alla carbonara, magari ce li preparerai quando faremo la prossima intervista. Frattanto, in bocca al lupo per tutto!

Filippo Radogna

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