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I diversi campi del sapere di Chiara Onniboni

ChiaraChiara Onniboni è nata a Carrara (Massa Carrara). Dopo la maturità scientifica con indirizzo linguistico a Lucca si è laureata in architettura progettuale a Firenze, città dove vive con il marito Luca Ortino, antologista e autore di sf. Attualmente Chiara svolge l’incarico di senior windows designer per la nota casa di moda fiorentina Salvatore Ferragamo, si interessa ed è autrice di brevi saggi sull’arte e sulla creatività, sui percorsi per produrre opere e realizzare le intuizioni nei diversi campi del sapere. Altri suoi approfondimenti riguardano la psicologia, il rapporto spazio-tempo e la sua percezione. Il suo amore per la creatività l’ha portata a realizzare molti viaggi in Africa, Asia, Australia nel tentativo di cercare altri possibili scenari culturali legati al tema.

Tra le discipline artistiche quale rientra principalmente tra le tue preferenze?
Amo tutte le discipline artistiche: pittura, scultura, architettura, scrittura. A queste affianco tutte le ricerche che riesco a trovare legate alla ricerca del benessere. In particolar modo amo la psicologia e tutte le sue applicazioni: benessere personale, benessere nelle strutture aziendali, benessere sociale.

Lavoro, interesse e amore per la creatività nella tua vita si intrecciano…
Le mie passioni sono state sempre tutte focalizzate sulla creatività nelle sue diverse manifestazioni. Dopo la laurea, parallelamente agli studi, ho iniziato le mie sperimentazioni nel mondo del lavoro collaborando con studi di scultura e di architettura. Ho poi sperimentato la prima azienda (Prada) in cui ho lavorato e che mi ha introdotto nel mondo della moda e nel mondo professionale della progettazione vetrine di cui ancora oggi mi occupo. Durante il lavoro da Prada sono stata selezionata per una borsa di studi in scenografia teatrale e cinematografica motivo per cui ho interrotto il mio rapporto lavorativo con l’azienda per trasferirmi a Roma, seguire il master e sperimentare il mondo del costume teatrale. Ho collaborato con un’azienda romana per la decorazione pittorica dei costumi teatrali per il musical “Vacanze romane”. Durante il mio periodo romano sono stata contattata dall’attuale azienda per cui lavoro e sono rientrata in Toscana. Il lavoro che svolgo da Salvatore Ferragamo è legato alla creatività vetrine.

Nello specifico in cosa consiste la tua attività?
Mi occupo di progettazione creativa delle vetrine Vetrina Ferragamo presenti in tutta la rete mondiale di negozi del marchio. Vetrine speciali legate ad un tema o prodotto particolare (come ad esempio le vetrine di Harrods, La Rinascente etc.) e vetrine che chiamiamo istituzionali (cioè legate alle collezioni che vengono esposte ad esempio primavera-estate, autunno-inverno, Natale). Mi occupo inoltre di progettazione di allestimenti sia nei nei Department Stores, sia nei negozi del marchio.

Da designer hai dei precisi riferimenti artistici?
Il mio lavoro non mi permette di concentrare l’attenzione su una corrente artistica in particolare. Ogni progetto poggia su fondamenta sempre diverse. I riferimenti sono sempre trasversali nel tempo e nello spazio. La mia grande passione è l’ arte tradizionale giapponese e coltivo questo interesse sin dall’epoca universitaria. Artisti e o designer contemporanei ne ho molti in mente ma nessuno in particolare. Mi viene da citare William Morris, peraltro autore di importanti testi di letteratura fantastica. Ammiro molto questo autore perché portatore di una forte visione interdisciplinare e di una forte volontà di trasformare il mondo.

E cosa ti piace maggiormente del tuo lavoro?
Quello che amo del mio lavoro è la possibilità che ho di seguire tutte le fasi della creatività: dalla fase più artistica, alla fase più tecnica, alla fase più realizzativa degli elementi collaborando con i diversi fornitori che industrializzano e producono gli elementi.

Ci racconti un progetto particolare che ricordi?
Mi è capitato più di una volta di lavorare per Harrods, dispongono di vetrine basse e larghe. In occasione dell’incontro con il mio futuro marito Luca ho dedicato, proprio per lui, una vetrina a “The Cristal World” di J.G. Ballard, con un cuore di scaglie di cristallo al centro. E’ grazie a Luca se ho conosciuto l’intrigante mondo della letteratura dell’iconico autore inglese.

Per quale ragione sei affascinata da Ballard?
La sua narrativa attinge direttamente al mondo dell’inconscio e proprio per questo sento le sue tematiche affini alle mie ricerche in ambito psicologico.

Dicevi prima che grazie a Luca hai conosciuto la letteratura di Ballard. Quali altri autori di fantascienza ti ha fatto conoscere?
Beh, direi che Luca mi ha molto aiutata a individuare subito gli autori più interessanti del settore. Sono sempre stata una grande lettrice, ma più spesso in ambito saggistico. Oltre a Ballard e Heinlein amo molto Robert Silverberg, che ho finalmente conosciuto di persona nel 2019 a Dublino e l’autore di racconti Ted Chiang dal cui racconto “Storie della tua vita” è stato tratto il film “Arrival” per me un caposaldo della cinematografia fantascientifica. Il rapporto con il diverso e l’accettazione di nuove modalità di comunicazione e di nuovi paradigmi culturali. Potermi confrontare con Luca mi ha permesso di concretizzare gli innumerevoli tentativi letterari fatti da quando ero adolescente ed è grazie a lui e al vastissimo mondo della fantascienza che si sta facendo largo l’idea di poter scrivere di nuovi mondi e di nuove realtà.

Ti è capitato di pubblicare qualcosa di narrativa fantascientifica?
Sì, ho pubblicato un solo racconto al momento: “Marry Me” nell’antologia “Anelli intorno al Sole” (Ed. della Vigna 2017), un racconto che ne costituisce il seguito è in fase di pubblicazione per lo stesso editore. Si tratta di storie ironiche sul rapporto uomo-donna…più precisamente si parla di uomini di ghiaccio… realmente!

A quando invece un romanzo?
Sono molto riservata (lieve rossore inavvertibile su pagina bianca) a riguardo del mio progetto, peccato solo che il titolo scelto sia stato utilizzato nel frattempo da un’altra scrittrice più veloce della sottoscritta ad elaborare le proprie idee e a stenderle su carta. Ma procedo con tranquillità. E’ il mio stile…
Guida alla Percezione del Tempo
E poi ti occupi anche di saggi nell’ambito delle guide curate da Luca cosa hai scritto?
Luca ha insistito molto a riportarmi in ambito letterario dopo la partecipazione a vari corsi negli anni precedenti presso la scuola di scrittura Omero di Roma. Scrivo in prevalenza di creatività, questo nella trilogia da lui curata: le tre Guide alla Percezione per Odoya, Tempo (2019), Viaggio (2020) e Mutamento climatico (2021), tutte introdotte da Robert Silverberg.

Chiudiamo con una curiosità: sappiamo che avevi un grado di parentela con il grande scrittore di fantascienza americano Heinlein (1907-1988), in quale modo, ce lo spieghi?
Sì, in effetti si tratta di una curiosa combinazione. Ve la spiego in poche parole: la cugina di mio padre, scomparsa di recente, aveva sposato il figlio del fratello maggiore di Robert A. Heinlein, noto scultore a Parigi trasferitosi poi per amore in Italia. Quindi un grado di parentela abbastanza lontano, però la notorietà dello scrittore è stata spesso argomento di conversazione in famiglia!

Una storia quest’ultima che potrebbe fungere da spunto per un saggio tra fantascienza e arte, campi compresi nei multiformi interessi culturali di Chiara.

Filippo Radogna

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