Non avrei mai pensato di scrivere qualcosa del genere, ma un vecchio adagio recita: mai dire mai. Nota contradictio in terminis.
E sì, molti conoscono questa mia fissa, voglio il latino come lingua ufficiale dell’UE. Certo, lo so bene, pensate che sia folle. Ma è bello ogni tanto attaccarsi a un progetto folle. Per avere la certezza che, il non essere riuscito a portarlo in porto, non dipenderà da te, ma dalla irraggiungibilità della guglia.
Meglio restare attaccati a progetti, magari ambiziosi, ma possibili.
Come la World SF Italia.
Ho grandi predecessori che ci hanno creduto, principalmente Ernesto Vegetti che, ovunque lui sia, vorrebbe vedere la sua creatura spiccare il volo una volta per tutte.
E anch’io ci credo. Per 5 semplici ragioni.
- Siamo polpi orgogliosi, saldamente aggrappati alle pareti delle nostre tane. Octopodi che usano le numerose, lunghe e sinuose propaggini ventosate per mettere a posto gli innumerevoli libri e, contemporaneamente, scrivere o disegnare e, contemporaneamente, leggere o recensire e, contemporaneamente, navigare o chattare e, contemporaneamente, fondare siti o blog e, contemporaneamente, proporsi su Facebook o Twitter e… abbiamo finito gli otto tentacoli. Facciamo tutto nelle nostre sicure e accoglienti tane. E lì consumeremmo la nostra esistenza se non ci fosse l’Associazione a tirarci fuori, almeno una volta l’anno, e farci incontrare e conoscere o riconoscere. Se non fosse per la WSFI, soltanto una fiocina aguzza riuscirebbe a strapparci dalle nostre passioni. Dolorosissima.
- C’era una vecchia battuta in politica: ‘Voi non siete una minoranza, ma una unitanza’. Già, ciascuno di noi è solo. Benché ci si affanni a seguire mille social network o blog o siti o gruppi… restiamo soli dietro gli schermi ammiccanti. Ma sulla mia pelle ho imparato che il mettersi insieme per inseguire un sogno è sempre meglio che rincorrerlo da soli. L’essere uniti in questa Associazione ci permetterà (in parte ci ha permesso già) di ottenere qualche risultato, in quella continua partita di calcio che vede da una parte gli appassionati di fantascienza e dall’altra il resto del mondo (tutti ma proprio tutti contro). Quasi sempre ingiustamente perdenti, ci accorgiamo che insieme forse si dribbla di meno, ma si fanno più passaggi e qualche volta si segna persino. Ci accorgiamo che gli editori ortodossi non ci guardano più, come facevano non molto tempo addietro, come quelli che credono agli omini verdi e cominciano a capire che la nostra è letteratura a tutto tondo.
- Siamo parte del Mondo (si noti la M maiuscola, quello buono). Siamo una emanazione di quella World SF che assume carattere universale. Ma lo scopo vero di questa Associazione macchiettata di astri può essere altro. Io voglio crede che funga da guida a tutti gli appassionati, che possa diventare un mentore per segnare la strada, per tentare di spiegare quei perché che a ciascuno di noi spesso sfuggono. Perché la fantascienza non è considerata letteratura come tutte le altre? Perché il fantasy è accettato ma la FS no? Perché si considera tutto il fantastico letture per bambini? Perché uno scrittore di FS non può aspirare al Nobel? Insomma per dare una risposta a quelle domande che ne hanno mille e nessuna. Difficile? Sì, le cose ordinarie non fanno per noi della WSFI.
- La WSFI è la Base da cui far partire i razzi vettori di varie iniziative. Lanciare nel Creato navicelle e uccellacci di metallo per magnifiche imprese. Grazie all’Associazione potremo avere rapporti con la stampa altra e con l’estero da protagonisti, grazie all’Associazione ridaremo vita all’opera magagalattica del Catalogo Vegetti che langue da troppi anni, grazie all’Associazione valorizzeremo nel mondo gli autori italiani, fossero scrittori, saggisti, artisti in genere. Sì, progetto ambizioso. Ma la WSFI, col prezioso aiuto di ogni Socio, può permetterselo.
- In genere l’ultima ragione è quella più importante, ce la riserviamo per il colpo finale. Nel mio caso è proprio così. La più importante e la più semplice. La ragione principale per amare la World SF Italia è perché essa annovera tra i suoi Soci gli autori migliori della fantascienza italiana e i saggisti, gli editori, gli artisti, i traduttori, i curatori, insomma gli operatori migliori della fantascienza e del fantastico italiano. Sì, proprio i migliori. Con buona pace di chi ne è fuori.
Già, quelli che ne sono fuori. Penso che alcuni lo facciano per scelta consapevole, altri per banale snobismo fomentato dalla convinzione che l’Associazione è poca cosa per sé, altri ancora per pigrizia o perché non si sentono a proprio agio in una Associazione, qualunque essa sia. A loro voglio dire che c’è bisogno di tutti, che soltanto gli operatori della fantascienza possono aiutare la fantascienza, che questa è l’occasione giusta per crescere e magari difendersi e contrattaccare. Trascurarla è un errore che non permetterà a nessuno, al di fuori della WSFI, di lamentarsi della scarsa considerazione che gli altri hanno di noi autori borderline, noi esploratori dell’inesplorabile, noi che crediamo nell’impossibile.
Ho finito. Questa mia sarà il tormentone per tutta l’estate. Io e Salvo Toscano ci pigliamo un po’ di riposo. Principalmente lo merita Salvo. Straordinario amico e impareggiabile esperto, ha espresso un estremo desiderio. Non vuole lasciare questa valle di lacrime se prima non mi avrà insegnato tutto quello che lui sa di questa nuova preziosa forma di arte: il web. Ebbene, sono certo che, data la mia nota idiosincrasia per tutto ciò che non è palpabile, camperà mill’anni.
Donato Altomare