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5 ragioni per amare… la Storia Alternativa

1.

Perché la Storia Alternativa (o ipotetica, o possibile, o controfattuale, o controstoria, o allostoria, ovvero ucronia) è l’applicazione sul piano culturale e appunto storico della speculative fiction, come Robert Heinlein propose di definire la science fiction, allargandone lo spettro, addirittura nel 1947.

Ricordiamoci che quest’ultimo termine che noi ormai rendiamo sin dal 1952 come fantascienza, vuol dire semplicemente “narrazione a sfondo scientifico”, e quindi il grande scrittore americano, cui evidentemente l’ambito andava troppo stretto, propose l’aggettivo “speculativo”: una narrazione che speculava sul futuro in primis e poi in mille altri ambiti, non solo dunque quello scientifico. La Storia Alternativa, quindi è una speculazione sulla Storia del passato e del presente che immagina “cosa sarebbe successo se…” modificando il nostro oggi. Ovviamente ci sono anche narrazioni che immaginano un futuro che si basa su un precedente what if descrivendone gli effetti nel tempo. Qui però, a voler essere pignoli, non tanto di Storia Alternativa si tratterebbe quanto di Universi Paralleli, o Dimensioni Parallele, vale a dire un futuro alternativo a quello che viviamo. Una sottigliezza ma importante anche se non ci si fa caso.
Inoltre, una “speculazione” non è una fantasticheria, ed ha quindi bisogno di precise regole da cui non si deve debordare. Ad esempio, il “se” da cui si parte deve essere logico e verosimile non assurdo: Napoleone non può vincere a Waterloo usando la bomba atomica. I personaggi storici non possono avere atteggiamenti e psicologia opposti a quelli che ben si conoscono. La concatenazione degli eventi ipotetici deve avere una sua logica interna e non procedere a caso. E così via. La Storia Alternativa è quindi una sfida all’intelligenza da parte della conoscenza della Storia, quella vera.

2.Perché la Storia Alternativa non è la cantastorie.
Qualche volta si usa come sinonimo di Storia Alternativa il termine Cantastorie, ma è un errore dovuto alla faciloneria. Nella Cantastorie non si descrivono eventi che modificano la Storia che conosciamo, ma viene semplicemente narrata una vicenda di fantasia con personaggi di fantasia che però agiscono nella Storia nota senza mutarla, lasciandola identica a come la conosciamo, inserendovi in più soltanto le loro vicende personali: sono eventualmente coinvolti in eventi, positivi o negativi, che riguardano solo loro stessi e non i grandi fatti politici, sociali o militari. In realtà quelli che vengono comunemente definiti Romanzi Storici, anche di grandissimi scrittori (Tolstoj, Stendhal, Pasternak, Tomasi di Lampedusa ecc, ), non sono altro che Romanzi Fantastorici in cui interagiscono personaggi reali e personaggi immaginari, ma all’interno della vicenda storica a noi nota senza modificarla come invece avviene nella Storia Alternativa.

3.Perché la Storia Alternativa va contro il Fatto Compiuto.
Il Fatto Compiuto è quella massiccia, solida, immutabile realtà contro cui non si può far assolutamente nulla una volta che si è ”compiuta”. Un macigno che ci pesa sopra. Quante volte abbiamo pensato o detto: “Ah, se non si fosse verificato questo o quell’avvenimento!”, magari solo personale. Sicché cosa c’è di più gratificante e positivo per uno scrittore soprattutto di letteratura immaginaria di demolirlo e descrivere un Fatto diverso? Cosa mette di più alla prova la sua fantasia e la sua, appunto, speculazione? Considerando anche che la Storia Alternativa ha le sue regole, come si è detto, e non si può procedere a caso partendo per la tangente. Il Fatto Compiuto si può smantellare o ad esso sostituirne un altro, purché il meccanismo abbia una sua coerenza.

4.Perché la Storia Alternativa è contro il determinismo storico.
Secondo questo concetto, la Storia ha un suo fine preordinato al quale non si può sfuggire, quasi fosse stato scritto immutabilmente nei cieli, o nel DNA degli eventi che mirano tutti ad un finale che è lo spinoziano “ migliore dei mondi possibili”. Poste certe premesse (politiche, sociali, economiche, filosofiche ecc.) non ci sarà che una conclusione inevitabile verso la quale tende l’intera vicenda umana. Se vogliamo, una commistione di marx-hegelismo e di cristianesimo in fondo: il tempo considerato come una freccia che partita da un passato oscuro si dirige inevitabilmente verso il futuro luminoso. La Storia Alternativa presuppone esattamente il contrario, è una specie di antidoto al determinismo. Come scrive il filosofo Adriano Tilgher, che era un anti-hegeliano e quindi anti-idealista, ogni atto umano sia usuale che di significativo è formato da una serie infinita di piccolissimi eventi, modificando uno solo dei quali, il risultato finale cambierà. Noi, mentre agiamo, non ne siano assolutamente consapevoli, non ce ne accorgiamo affatto. A posteriori, però, un’analisi dei singoli momenti dell’atto complessivo può far capire cose poteva essere fatto diversamente per condurre ad un risultato finale anche molto diverso. Ma, come si suol dire, del senno di poi son piene le fosse. Film come Sliding Doors lo fanno capire benissimo. La vita è una porta girevole. Tutti i tentativi pratici di creare sistemi politici e statuali che partissero da premesse di determinismo storico sono tutti falliti lasciandosi alle spalle milioni di cadaveri. La Storia Alternativa ci consente, almeno sulla carta, di dimostrare il contrario.

5.

Perché la Storia Alternativa è una contestazione globale nel vero senso della parola.

La Storia Alternativa dovrebbe piacere o tutti coloro che si sentono a disagio in questa nostra società e aspirerebbero ad altro. E’ quello che stava alla base della famosa, o famigerata, “contestazione globale” del Sessantotto e poi degli anni Settanta del secolo scorso il cui slogan era “L’Immaginazione al potere!” Magari fosse stato così… Masse di giovani, che si credevano autonomi mentre erano eterodiretti, che protestavano in modo anche violentissimo sino ad arrivare al terrorismo, contro la “società borghese” in cui erano nati e cresciuti, la società uscita dalla vittoria delle Democrazie sulle Dittature nel 1945, ventiquattro anni prima, il tempo di una generazione. Contestazione sì. ma che però non metteva in discussione le basi ideologiche e filosofiche di quella stessa società. Si vede poi che fine abbiano fatto: hanno preso il posto della casta che contestavano in tutti i settori e sono diventati più conservatori di coloro contro i quali protestavano.
Chi non ama questa società non può che amare la Storia Alternativa perché non è contro la società che essa si rivolge, ma contro la matrice di essa, la Storia appunto che è andata in una certa direzione. E se fosse andata in una direzione diversa cosa sarebbe successo? E’ questo che gli autori di ucronia propongono, ma questa ucronia, ecco la base essenziale della questione, se non vuole essere un semplice divertimento narrativo, una bizzarria intellettuale, un’avventura sui generis (cosa che beninteso può benissimo essere), deve proporre una Storia Alternativa che ci presenti un percorso migliore di quello che noi conosciamo realmente. Non può essere una storia che ci racconta come la società, la civiltà, sarebbero state peggiori se la realtà che conosciamo NON fosse quella che in realtà conosciamo, come l’abbiano scampata bella se il mondo NON fosse quello in cui realmente viviamo: insomma, meno male che le cose sono andate come sono andate altrimenti sarebbero andate peggio. In tal caso si tratterebbe di una pseudo Storia Alternativa, di una falsa Storia Alternativa ma, appunto, un semplice divertissement perché non coglierebbe quali sono gli scopi fondamentali di essa, dell’ucronia, quelli di proporre, appunto un’alternativa. Si limiterebbe ad essere uno dei tanti Universi Paralleli della fantascienza.

Gianfranco De Turris

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