Il Cavaliere di Tau, secondo la leggenda, dorme il suo sonno perenne tra le radici di un colossale albero e si desta quando viene svegliato dal suo Padre Creatore di nome Tau per combattere contro il Male, egli non è umano ma nemmeno una divinità, non sogna e non ricorda ed ama una donna irraggiungibile. Questo nuovo personaggio è frutto della fantasiosa penna di uno dei più fecondi narratore del fantastico italiano, Donato Altomare.
Autore, saggista, poeta, di professione ingegnere civile con il suo ultimo romanzo intitolato appunto “Il Cavalierie di Tau” (Ed. Tabula Fati) propone una nuova avventura fantasy che divertirà ed entusiasmerà il lettore.
Il testo è stato presentato lo scorso sabato 9 novembre al FLA Festival di Libri e Altrecose nella Sala laboratorio del Museo delle Genti di Pescara con diretta streaming visibile su You Tube [vedi] e su Facebook. Hanno preso parte alla presentazione oltre all’autore anche il critico letterario Antonietta Florio che ha introdotto il pomeriggio e la docente e poetessa Loredana Pietrafesa che ha intervistato Altomare. Antonietta Florio ha illustrato il contesto in cui si dipana la storia e ha fornito, facendo attenzione a non spoilerare nulla della trama, alcune informazioni sui tanti affascinanti personaggi che vi albergano. Loredana Pietrafesa, moglie di Altomare e lei stessa autrice di raccolte poetiche e di romanzi fantasy, ha anzitutto tracciato un profilo dell’autore che ha pubblicato numerosi romanzi, saggi e racconti, vincendo tra l’altro due volte il prestigioso Premio Urania Mondadori, il Premio della critica Vegetti e varie volte il Premio Italia. Ha quindi posto alcune domande all’autore sul romanzo, sulla sua sterminata produzione letteraria, sull’attualità letteraria e quella tecnologica. Donato Altomare con la sua consueta abilità oratoria, tra citazioni letterarie, battute divertenti e riferimenti alle tante conoscenze tecnologiche, ha spiegato come ami navigare nei vari generi con prevalenza verso la fantascienza e il fantasy. Per quanto riguarda quest’ultimo ha scritto due cicli letterari che hanno come protagonisti “L’Artiglio” e appunto “Il Cavaliere di Tau”. Il primo è una sorta di invincibile Conan. Il secondo, invece, è un personaggio che va letto su due livelli: è un paladino del bene, un eroe per forza che, malgrado sia un validissimo spadaccino e un potente mago, usa più l’intelligenza che la spada. Poi sempre rispondendo alle domande di Loredana Pietrafesa il Nostro ha dedicato qualche riflessione anche alla fantascienza. In merito ha evidenziato come il lettore in Italia prediliga da sempre gli autori esteri sebbene quelli italiani abbiano raggiunto ottimi livelli che non hanno nulla da invidiare agli stranieri, per cui non bisogna desistere e dare sempre più spazio agli italiani come stanno facendo le piccole case editrici.
Infine sull’Intelligenza Artificiale lo scrittore ha asserito che l’arte letteraria nasce dalle idee che una macchina non riesce sicuramente a elaborare. Per cui a suo parere la tecnologia non potrà mai sostituire la mente umana nel dar vita alle idee e dell’arte.
Filippo Radogna